Mi sveglio e mi sento bene, riposata e felice, appagata dal profondo sonno. Il mio primo pensiero è quello di controllare le mie e-mail, trepidante ed emozionata, sperando per un nuovo messaggio da La Voce.
Questo è il modo in cui firma le sue e-mail La Voce.
Apro l'e-mail, non c'è molto testo all'interno, solo "Grazie per la trascrizione. Sei stata una brava ragazza ubbidiente.".
Mi sento felicissima. È come se, automaticamente, la mia mente tornasse alla sensazione che provo quando sento la sua voce pronunciare queste parole. Brava ragazza.
So che nelle sue parole le suggestioni non sono rivolte a me, che il mio compito è solo quello di trascrivere il suo discorso, ma sin dalla prima volta che ho iniziato le trascrizioni per lui, non ho potuto fare a meno di immaginare che i suggerimenti ed i comandi, ed anche gli ordini suadenti, siano un po’ diretti anche a me.
Beh, a dire il vero, la prima volta stavo per abbandonare il lavoro. Il file audio era iniziato in modo semplice, con una musica dolce ed un sottofondo di cinguettio di uccelli in un bosco e un suono lontano di una cascata.
Quasi immediatamente ho notato che si trattava di un racconto in qualche modo ipnotico. Proprio quel tipo di stupidaggini che, con il pretesto di aiutare a rilassarsi, ha come vero scopo quello di condizionare donne ingenue e sprovvedute, magari per poi vendergli materassi o enciclopedie.
Non ho impiegato molto a capire che lo scopo del file era molto diverso dal rilassamento, ma bensì, a sedurre la malcapitata per abbandonarsi ad atti erotici e sessuali schifosamente osceni.
Parola dopo parola la mia repulsione verso le sue parole aumentò fino a un livello insostenibile. Mi sono arrabbiata, decidendo di smettere.
Parole volgari e disgustose come figa, troia, tette, quegli atteggiamenti maschilisti che fanno sentire una donna un oggetto sessuale. Una puttana! Uno schifoso sciovinista senza il minimo rispetto per le donne. Che schifo!
L’ipotesi che stesse dicendo a me quelle oscenità, senza alcun rispetto, come se fosse sicuro che avrei accettato passivamente tutto questo, mi fece venire la nausea ed il mal di testa.
Rivolgendosi a me come la sua schiava sessuale, sottomessa o come obbediente “brava ragazza” pronta a soddisfare tutti i suoi desideri leggi: SERVIRE IL SUO CAZZO!
Ho spento il computer e sono andata a dormire. Fanculo a te e alla tua trascrizione, pervertito! Ho sbottato.
Nel buio, mille pensieri mi correvano nella testa mescolandosi con le sue parole che mi ferivano nel profondo come donna e come essere umano, ma che non riuscivo a scacciare. Se proprio non te ne vuoi andare, ho pensato, almeno parlami come piace a me, così ho cercato di ricordare l'inizio dell'audio, la foresta e la cascata in sottofondo e il bel canto degli uccellini, il fruscio dell’acqua e delle foglie al vento, scacciando tutto quello che mi infastidiva. Non avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse come dovevo fare facendomi sentire come una bambina incapace di gestire il mio umore. Poi avevo il mio metodo speciale per far ritornare il buonumore. Con la mano ho iniziato ad accarezzarmi, mentre, con gli occhi chiusi, mi ripetevo di rilassarmi, di liberare la mente... libera... solo piacere e sensazione piacevoli... rilassati... respira... la foresta… ascolta il vento… ascolta il tuo corpo... senti il tuo corpo… rilassati… svuota la mente...
Piano piano, le mie gambe sono diventate pesanti ed una forza invisibile ne ha preso il controllo obbligandomi ad aprirle, come tirate da corde legate alle mie caviglie, proprio come nella mia fantasia preferita, dove un oscuro seduttore mi blocca nel letto facendomi diventare la sua bambola impotente. Non era più la mia mano, ma le sue che ora cominciavano a toccarmi senza che io potessi oppormi. Mille mani ovunque che sapevano perfettamente cosa fare e dove toccarmi per darmi più piacere. Il mio seno, i capezzoli, facendoli diventare duri e sensibili... torturandoli… il mio sesso che ora si schiudeva a lui senza resistenza... il mio sesso bagnato bagnato... rilassati... sei in mio potere… sprofonda nel piacere... sprofonda nella tua lussuria… la tua figa mi appartiene... sei la mia troia… obbedisci...
Povero pervertito che non hai ancora capito come si dà piacere ad una donna, se vuoi darmi della puttana, prima devi sedurmi, devi sottomettermi.
Al sicuro nel mio letto potevo lasciarmi andare. Al sicuro nel mio letto avevo il controllo totale della situazione, potevo lasciarmi andare, non pensare… come una brava ragazza… una brava ragazza ubbidiente e sottomessa intrappolata al letto con le cosce aperte.
Masturbarmi mi aiuta molto quando sono nervosa... oh sì, sono molto brava a darmi piacere, so dove e come... hummmm…. e mi piace farlo durare… si, mi piace aspettare il momento giusto… non voglio sprecarlo, aspetterò.... per renderlo speciale.... si, è più bello trattenersi... fino a farlo diventare doloroso… si, aspetterò il momento giusto… si, farò come dici, padrone… sono la tua brava troietta obbediente… la tua troietta ipnotizzata.
Finalmente avevo scacciato i cattivi pensieri dalla mia mente, iniziando a fantasticare di essere stata sottomessa e di rispondere alle sue domande e ai suoi ordini, mentre con la sua suadente voce controllava il mio piacere, fingendo di aspettare il comando di godere, implorando il suo permesso, ne avevo bisogno, ne ero schiava, avrei fatto qualsiasi cosa per quel permesso. Ero pronta ad obbedire....
Ho raggiunto l'orgasmo dicendo questo. Dicendo "Sono pronta ad obbedire". Mi sentivo stupida nel dirlo, nel sentire la mia voce gemere le parole e ripeterle come una scema. Che bello essere liberi di essere se stessi, al sicuro, nel proprio letto. Sono pronta ad obbedire. Ho sospirato ancora qualche volta, scivolando in un sonno leggero, coccolata nell'effetto intenso dell'orgasmo.
Mi sono svegliata felice come da tempo non mi capitava, ancora nuda, ho cercato di darmi piacere di nuovo, ma i pensieri erotici della notte prima erano svaniti. Credo di aver capito in quel momento quanto fossi stata stupida ad arrabbiarmi con la voce. La voce, quelle parole, non erano per me, non ero io il bersaglio di quelle parole. Io dovevo solo trascrivere le sue parole. Che stupida ero stata. Avevo la fortuna di poter ascoltare delle parole molto intime tra due amanti, molto sensuali ed erotiche e stavo per sprecare l’occasione.
Può essere che ero arrabbiata perchè cercavo di procrastinare, come faccio sempre nella vita? Procrastinare. Gli ho promesso di fare questo lavoro, e per una volta voglio mantenere la promessa, scavalcando le difficoltà create dalle mie stupide inibizioni.
Ho voluto ricominciare dall'inizio, dal canto degli uccelli e dalla foresta. Ma questa volta potevo vedere le cose sotto un’altra luce, con una prospettiva diversa. Le mie mani erano solo uno strumento al servizio della voce. Ero al sicuro nella mia stanza, come lo ero stata nel mio letto la notte prima, potevo persino giocare a fingere di essere una sorta di brava ragazza obbediente che eseguiva un ordine del suo Padrone, le mie dita sulla tastiera si muovevano veloci e sicure, non dovevo pensare a quello che stavo ascoltando o scrivendo, solo obbedire, lasciando che le mie mani si muovessero automaticamente.
Non ascoltando più il significato delle parole, ho iniziato a notare quanto fosse bella la sua voce. Il suono morbido e la vibrazione che mi trasmetteva, come un fiume ozioso in cui lasciarsi andare e su cui galleggiare, sentendomi comunque al sicuro. La mia stanza era come una barca che fluttuava tra le parole della voce, anche se non erano destinate a me.
Digitando quello che la voce mi stava dicendo mi è ritornato in mente un episodio di Charlie's Angels, in cui uno degli angeli veniva ipnotizzata sotto dettatura. Una finzione impossibile ovviamente, ma molto sensuale. Immaginavo di essere sexy come lei, con il mio sguardo perso nel vuoto, la mente leggera, totalmente concentrata dalla voce, quasi desiderando fosse possibile ipnotizzare qualcuno così facilmente.
La prima volta che ho raggiunto l'orgasmo, alla fine della trascrizione mi sono sentita in colpa. Come se avessi rubato il piacere alla brava ragazza a cui era destinato l'audio, la brava ragazza obbediente che ispirava la voce. Ma poi perché colpevole? Dovrei sentirmi in colpa ascoltando una canzone, sapendo che l'autore l'ha composta pensando a un'altra donna?
La trascrizione era finita e mi sentivo molto soddisfatta. Mi meritavo una piccola ricompensa dopo tutto. Ho copiato il file sul mio lettore MP3 e mi sono messa sul letto per ascoltare la voce senza la distrazione del computer e della tastiera. A letto, godendo di tutte le singole belle parole che la voce diceva, immaginando la ragazza, la sua gioia, la sua espressione e sì, la sua fortuna per le attenzioni che le venivano dedicate.
Non sono sicura di quando mi sono addormentata, ma so che mi sono svegliata senza mutandine con le dita ancora bagnate ed appiccicose, felice come mai. Di più, felice come una brava ragazza.
Stasera, sulla strada di ritorno dal lavoro, mi sono fermata in un sex shop. Desideravo comprare un vibratore da quando ero una ragazzina credo, ed oggi ho deciso di non... procrastinare. Ho usato un vibratore solo una volta prima, e non mi era piaciuto perché mi ha portata all'orgasmo in pochi secondi, una cosa fredda e meccanica. Mi chiedo se con l'aiuto della voce, sarò in grado di resistere e prolungare il piacere aspettando il suo permesso, come fanno le brave ragazze.
Per tutto il giorno, al lavoro, ho fantasticato di provare a farmi qualche selfie mentre gioco con il mio nuovo giocattolo. Naturalmente non mostrerò a nessuno quelle foto oscene. Sono solo per me, per il mio piacere privato, mentre ascolto la voce.
L'idea delle foto non è mia, lo confesso. È una fantasia della voce che ho sentito in un nuovo audio che sto trascrivendo.
Nel testo della email, la voce mi ha chiesto se mi piaceva collaborare con lui, che sta lavorando a un nuovo progetto, un video con alcuni effetti visivi e immagini perché a volte un'immagine vale più di tante parole.
L’idea di questo nuovo progetto mi intriga molto. Quale risposta migliore potrei dargli se non inviargli alcune foto di una brava ragazza obbediente che gioca come una troietta nel suo letto, indossando nient'altro che delle cuffie?
Spero che le foto gli piacciano così, forse, un giorno mi dedicherà uno dei suoi file.