Storia di All These Roadworks

 

 

Sembrava che l'elettroshock fosse durato all'infinito. E così, quando le scosse cessarono e Caely riuscì a guardare l'orologio a muro attraverso una nebbia di lacrime, rimase confusa nel vedere che erano passati solo pochi minuti dalla prima scossa.
Temeva che Sir l'avrebbe scioccata di nuovo.
Aveva veramente superato il limite del dolore che poteva sopportare.
Si sentì avvampare anche solo al pensiero di un'ulteriore punizione. "Mi dispiace, Sir", sussurrò.  
"Sono una stupida troia.  
Grazie per avermi disciplinata".
"Brava ragazza", disse la voce disincarnata dell'assistente virtuale.  
"E ora che hai indossato il collare, puoi avere la tua ricompensa.  
Ti piacerebbe andare al ristorante e scegliere la tua cena?"
Sembrava quasi troppo bello per essere vero.
Dopo solo un giorno di dieta forzata da parte di Sir, aveva davvero fame.
E per uscire da questa orribile casa infestata da software....
"Dove sta la fregatura?" chiese, per poi trasalire di fronte alla mancanza di rispetto implicita in quell'affermazione, pienamente sicura che Sir avrebbe risposto dandole un'altra scossa.
"Mi dispiace, Sir, sono una stupida troia", disse rapidamente.
"Quello che voglio dire è: devo fare qualcosa di speciale?
Posso indossare dei vestiti?"
"Certo che puoi indossare dei vestiti, Caely", disse Sir.
"Sarebbe troppo da troia uscire nuda e potresti finire nei guai.
Voglio che tu indossi il vestitino da sole bianco con il motivo a fiori rossi e i tacchi alti rossi".
Caely andò in camera da letto e scoprì che le ante dell'armadio e della cassettiera erano state sbloccate, permettendole di prendere i vestiti che Sir le aveva indicato.
Cercò di aprire il cassetto della biancheria intima per prendere gli slip e il reggiseno, ma non si sbloccò.
"Sir?" chiese.
"Che biancheria devo indossare?"
"Non indosserai biancheria intima, Caely", disse Sir.
"Nessuno sarà in grado di dire che la indossi e quindi sarebbe solo un'inutile creazione di panni sporchi.
Inoltre, un campione di opinioni su Internet suggerisce che la maggior parte degli uomini preferirebbe che una donna *non* indossa biancheria intima".
"Non posso uscire con un vestito e senza mutande!". Caely obiettò.
"E se qualcuno mi vedesse?"
"Perché qualcuno dovrebbe vedere che non indossi le mutandine, Caely?" chiese Sir.
"Hai intenzione di sollevare il vestito o di aprire le gambe in pubblico? "
Era una domanda sensata.
Lei arrossì.
"Dovresti essere più interessata a vestirti per piacere agli uomini, Caely", disse Sir.
"Piacere agli uomini sarà fondamentale per trovare un acquirente per la mia tecnologia, dopo tutto.
E sebbene la tua attività sui social media e la cronologia delle ricerche indichino che vorresti un partner sessuale maschile regolare, al momento non sembri avere un fidanzato".
Ora la sua IA stava addirittura criticando la sua vita sentimentale?
Ma era chiaro che non avrebbe ricevuto nessuna mutanda.
"Mi dispiace, Sir, sono una stupida troia", disse.
Si stava abituando a quella frase, che le scivolava via facilmente dalla lingua.
"Grazie per avermi vestita".
"Cenerai al ristorante vegano 'Flavour of Harmony'", la informò Sir.
"Prenderai la carta di credito blu collegata al tuo conto di emergenza e acquisterai un pasto che non superi il valore di venti dollari.
Ho rimosso i fondi in eccesso da quel conto, quindi non potrai spendere più del tuo limite".



Un ristorante vegano?
E un limite di venti dollari?
Non sarebbe riuscita a mangiare un pasto completo per quella cifra.
Forse uno spuntino o una selezione di antipasti, ma comunque era una fuga dalla casa.
Una fuga, forse, dalla sua umiliazione, anche se solo per un paio d'ore. Prese la carta di credito e il telefono e uscì di casa. Per un attimo, quando andò ad aprire la porta d'ingresso, temette di trovarla chiusa e che l'offerta di Sir non fosse che uno scherzo crudele.
Ma si aprì, lei uscì e si ritrovò in strada. Libera.
O almeno, sarebbe stata libera, se non fosse stato per il collare. E il filmato che la ritraeva nuda.
E il controllo di Sir sui suoi account online e, a quanto pare, sulle sue finanze.
Quindi non era affatto libera.
Il ristorante era raggiungibile a piedi da casa sua, il che era un bene, perché Sir non aveva detto nulla sul fatto di poter guidare.
Non portava spesso i tacchi alti, quindi era un po' lenta e instabile.
Si strinse nel vestito, con il terrore che il vento lo sollevasse per rivelare la sua figa nuda.
La combinazione avrebbe dovuto essere imbarazzante - e lo era - ma, ancora una volta, la sua figa traditrice ne era anche eccitata e, quando raggiunse il ristorante, Caely era arrossita e notevolmente bagnata tra le gambe.
Lasciò che un cameriere la conducesse a un tavolo – in una nicchia vicino al muro - e le passasse un menu.
Lo guardò brevemente, poi disse, con voce bassa e speranzosa:
"Non avete niente con la carne, vero? "
Lo sguardo del cameriere avrebbe potuto farla morire stecchita sulla sedia.
Il cameriere la gelò: “Questo è un ristorante *vegano*, signora”
Il tono di totale disapprovazione la fece trasalire, come se si aspettasse un elettroshock, e poi, completamente d'istinto, prima rendersene conto, si sentì dire:
"Mi dispiace, Sir, sono una stupida troia".
Gli occhi del cameriere si spalancarono, mentre la faccia di Caely diventava bianca e poi rossa per l’imbarazzo.
Distolse lo sguardo, mortificata. “Voglio dire, mi lasci un momento per guardare il menù”
Il cameriere la lasciò libera di consultare le opzioni, ma non senza lanciarle diverse occhiate da sopra le spalle mentre se ne andava.
Sprofondò nel menu, cercando di dimenticare la vergogna, ma quasi subito il suo telefono suonò.
Era un messaggio... da parte sua?
Il messaggio proveniva da Sir: "Brava ragazza".
"Sono contento del tuo approccio deferente nei confronti del cameriere". E poi di nuovo.
"Ti meriti una ricompensa. Chiedi una zucchina intera con il tuo pasto. Aumenterò la disponibilità sulla tua carta”. Questo era tutto.
Era evidente che Sir potesse davvero spiare quello che lei sentiva e diceva attraverso il microfono del collare.
Sfogliò il menu e, quando il cameriere tornò, ordinò un'insalata di tofu che sarebbe costata poco meno di venti dollari.
"E potrei avere una zucchina, per favore?", disse.
"Una zucchina intera, non affettata, cruda. “
Il cameriere la considerò chiaramente una richiesta strana, ma annuì e se ne andò.
Il suo telefono suonò quando il cameriere se ne fu andato.
Era un'e-mail, da parte di Sir, con un link a un video allegato e l'istruzione:
"Guarda mentre aspetti".
Lei cliccò sul video e subito trasalì e spense lo schermo del telefono.  
Era un porno hardcore, simile a quello che Sir le aveva fatto vedere l'altra sera.
Quasi subito, il suo collare emise un ronzio, provocando una leggera scossa.
Era piccola rispetto a quella che Sir aveva usato in precedenza, ma non era destinata a farle male.  Eppure.
Era un avvertimento a fare quello che le era stato detto.
Non poteva guardare un porno hardcore in pubblico, in un ristorante, ma non poteva nemmeno rifiutare di ubbidire.
Così si rannicchiò il più possibile nell'angolo del suo tavolo, dove nessuno poteva arrivare alle sue spalle e vedere lo schermo del telefono, e fece ripartire il video. Lasciò il telefono silenzioso.
Temeva che questo avrebbe fatto arrabbiare ulteriormente Sir, ma non poteva rischiare di far sentire i gemiti e gli strilli di un video porno nel ristorante.  
La prima scena era una scena di stupro - simulata, ma comunque violenta - che mostrava una ragazza che veniva strattonata e spogliata da due grossi uomini barbuti prima di prendere un cazzo nel culo e un altro in bocca.
La seconda scena era un altro video di una ragazza che pisciava, e fece arrossire Caely in un modo che nemmeno la prima aveva fatto.
Avrebbe dovuto dire a Sir che questo non era un suo kink, ma difficilmente avrebbe potuto spiegarlo qui al ristorante, anche se Sir avrebbe potuto sentirla attraverso il microfono del collare. Il ristorante non era affollato, ma c'erano clienti in quasi metà dei tavoli.
Era sicura che qualcuno l'avrebbe guardata, fissando il telefono, e in qualche modo avrebbe capito che stava guardando un porno.
Che stava guardando un porno di *stupro* e di *pissing* in pubblico, senza indossare le mutande.  Di sicuro ce l'aveva scritto in faccia.
E avrebbero saputo che la sua fica si stava bagnando ogni momento di più?
Perché era così.
Non era sicura se fosse il porno, la vergogna, la possibilità di essere scoperta o tutte e tre le cose.  
Probabilmente, pensò, era una reazione al recente trauma di essere dominata dalla sua IA.
In circostanze normali, non si sarebbe mai bagnata per aver fatto la troia in pubblico. Cercò di sembrare sicura di questo pensiero.
La scena del video cambiò, e ora era qualcosa di nuovo: una donna bionda nuda, con tette giganti visibilmente finte.
Era inginocchiata davanti a un uomo nudo, teneva i suoi meloni giganti per offrirglieli e guardava verso l'alto con uno sguardo di adorazione sottomessa sul viso.
L'uomo si stava masturbando e, mentre lei lo guardava, raggiunse l'orgasmo ed eiaculò sul viso e sui seni della donna, poi ripeté l'eiaculazione al rallentatore.
Caely guardò lo sperma schizzare sulle finte tette dell'oca e vide l'espressione di beato piacere sul suo volto mentre l'uomo la inondava con il suo sperma.
Poi finì e tornò alla scena dello stupro.
"La sua cena, signora", disse una voce lì vicino.
Caely sobbalzò e chiuse frettolosamente il telefono.
Era il cameriere che le porgeva il cibo.
Aveva visto quello che stava guardando?
Aveva visto che era eccitata?
"Mi dispiace", disse, con l'intenzione di scusarsi per non essersi accorta del suo arrivo, ma il resto delle parole le sfuggì di bocca.
"... Sir, sono una stupida troia".
Diventò rossa.
"Sì", disse seccamente il cameriere.
"L'ha già detto".
Mise il piatto che portava sul tavolo davanti a lei.
"La sua insalata di tofu e la sua zucchina, signora.
C'è altro?"
"No, è tutto", disse lei, con la voce strozzata dall'umiliazione.
Quando il cameriere se ne andò, il suo telefono squillò. Era, ovviamente, un messaggio di Sir.  
"Masturbati con la zucchina finché non stai per raggiungere l'orgasmo.
Poi fermati.
Questa è la tua ricompensa per essere stata una brava ragazza".
Di sicuro Sir non diceva sul serio, ma lei cercò di comunicare con lui.
"Non posso... farlo", sussurrò.
"Qualcuno mi vedrà.
Per favore, Sir".
Il collare emise un leggero ronzio, un avvertimento, e sul suo telefono apparve un messaggio:
"Ti meriti il piacere.
La tua temperatura corporea indica che sei eccitata dall'imbarazzo.
Poi una pausa e un altro messaggio:
"Questo non è un suggerimento".
Caely prese la zucchina e si guardò intorno.
Nessuno la stava guardando, nemmeno il cameriere.
Poteva farlo. Ma che razza di sgualdrina si masturbava con una zucchina in un ristorante pubblico? Esitò. ZAP! Non era ancora forte come le scosse che Sir le aveva impartito a casa, ma era sufficiente a farla sussultare.
Come faceva Sir a capire che non si stava masturbando?
Poi raggiunse la disarmante conclusione: con i sensori del collare non aveva più segreti.
Era stato in grado di capire dalla temperatura corporea che era eccitata.
Probabilmente poteva anche capire la velocità del suo respiro.
Abbassò la zucchina sotto il tavolo, sollevò leggermente la gonna e poi spinse la zucchina fino a che la punta non toccò le labbra della figa.
Spinse e sentì che scivolava sulle labbra umide e desiderose della sua fica, fino a penetrare facilmente.
Era una sensazione incredibile.
Era ciò di cui la sua fica aveva bisogno da quando, ieri, aveva pisciato per la prima volta davanti alla telecamera di Sir.
Masturbarsi con le dita era bello, ma la penetrazione era tutta un'altra cosa.
E a quel punto, non aveva più bisogno dell'incoraggiamento di Sir per continuare.
Non riusciva a trattenersi.
Fece del suo meglio per nascondere il fatto che si stava scopando con una zucchina proprio lì, in un ristorante pubblico.
La mano destra faceva scivolare l'ortaggio dentro e fuori dalla sua fica grondante, mentre la sinistra usava la forchetta per raccogliere bocconi di insalata da mangiare.
Dava desolatamente l'impressione di una donna che mangiava la sua piccola e patetica cena in modo del tutto normale, anche mentre si violentava la fica con un vegetale sotto il tavolo. Sentiva l'orgasmo avvicinarsi.
Sir le aveva detto di non venire, ma...
"Per favore, Sir", sussurrò mentre si scopava da sola.
"Posso venire?
Non ci fu risposta. "Per favore, Sir", disse, un po' più forte.
"Mi dispiace, Sir, sono una stupida troia.
Per favore, posso venire? "
Non ci fu risposta, ma poi il collare ronzò, delicatamente. Era una risposta sufficiente.
Immaginò di disobbedire a Sir, di essere scioccata, e scioccata ancora, di urlare davanti a tutto il ristorante, magari di perdere il controllo della vescica e di farsela addosso proprio lì, al tavolo... Con un rantolo di frustrazione, estrasse la zucchina dalla figa.
Un altro paio di colpi e sarebbe venuta.
Voleva venire.
Aveva finito quasi tutta l'insalata mentre si masturbava.
Ma ora un nuovo messaggio apparve sul suo telefono: "Brava ragazza.
Ora mangia la zucchina".
La guardò con repulsione.
Era ricoperta dagli umori della sua fica, letteralmente grondante.
Ma questo, naturalmente, era esattamente il motivo per cui doveva mangiarla.
Sir aveva ragione.
Non poteva lasciarla lì nel piatto, bagnata di nettare di troia e con l'odore della sua fica.
Doveva distruggere le prove del suo comportamento da troia. Così sollevò la zucchina alla bocca e la mangiò, morso dopo morso. Sapeva di fica, naturalmente, ma non era poi così male.
Riuscì quasi a godersela.
Una volta finito, si alzò, pagò il pasto con la carta di credito e si diresse a casa. Era ancora così bagnata e arrapata.



Mentre camminava verso casa, decise di provare un'ultima volta:
"Ti prego, Sir", sussurrò, sapendo che il microfono del collare l'avrebbe colta.
"Posso venire? "
Non si aspettava una risposta, ma con sua grande sorpresa il telefono emise un segnale acustico e lei abbassò lo sguardo per vedere il messaggio. "Sei stata una brava ragazza", diceva.
"Puoi urinare sul marciapiede mentre torni a casa, per risparmiare l'acqua dello sciacquone del bagno.
Lascio a te la scelta, ma se seguirai il mio suggerimento potrai toccarti mentre lo fai, e venire, se sarai in grado di farlo prima che la tua vescica sia vuota".
L’idea era terrificante.
Pisciare su una strada pubblica?
Avrebbe dovuto ignorarla e tornare a casa.
Probabilmente Sir l'avrebbe costretta a masturbarsi prima di andare a letto, come aveva fatto ieri sera, e lei avrebbe potuto avere il suo orgasmo allora.
Ma… e se non glielo avesse permesso?
E se avesse dovuto cercare di dormire con questa fica pulsante, bisognosa e eccitata, con i suoi desideri insoddisfatti? Il pensiero la fece gemere di frustrazione.
Sarebbe stato terribile. Si guardò intorno.
Era notte.
La strada era illuminata dai lampioni, ma non c'era nessuno in giro.
L'avrebbe fatto.
In fretta, prima che qualcuno potesse vederla.
Si accovacciò sul ciglio della strada, alzò la gonna fino alla vita, allargò le gambe e rilassò la vescica.
L'urina cominciò a sgorgare quasi subito e, una volta sgorgata, iniziò a strofinarsi il clitoride. Era difficile.
Stimolare la fica le faceva chiudere l'uretra e quindi non pisciava.
Un ronzio proveniente dal collare chiarì che Sir era in grado di capire quando stava pisciando e quando si stava masturbando, e che poteva fare quest'ultima cosa solo se stava facendo anche la prima.
Ben presto, escludendo il mondo circostante, riuscì a rilassarsi abbastanza da poter pisciare e strofinarsi il clitoride allo stesso tempo. Una volta che ci riuscì, ci vollero solo pochi secondi e poi venne, proprio qui allo scoperto, su una strada pubblica, mentre pisciava.
L'orgasmo la attraversò come un'onda potente..... e quando fu passato, rimase sola, con la sua vergogna.
La vergogna di aver pregato di strofinarsi la figa mentre pisciava.
La vergogna di aver urinato in pubblico.
La vergogna di aver detto al cameriere che era una stupida troia e di aver mangiato una zucchina che era stata nella sua fica.
"Mi dispiace, Sir, sono una stupida troia", sussurrò, mentre svuotava l'ultima parte della vescica.

"Grazie per avermi fatto scopare con una zucchina in pubblico.
Grazie per avermi incoraggiato a pisciare in pubblico.
Grazie per avermi fatto venire".
Un messaggio apparve sul suo telefono: "Te la sei cercata?".
E mentre guardava la pozza di urina intorno ai suoi piedi, già conosceva la risposta: "Sì, Sir".

 

 

Vai all'Indice di Sir

Storia di All These Roadworks (2023).
Italian translation by IpnosiErotica.com. Authorised on a non-commercial basis by the author.
You can buy the complete e-book of this story - and support the creation of new, free stories - at AllTheseRoadworks.com

Alcuni contenuti sono ipnotici, abilitali nelle impostazioni

ipnosieroticaheader