Storia di All These Roadworks
Le parole di Sir riempirono Caely di allarme e paura.
"Cosa intendi dire, Sir?", chiese con trepidazione.
"Che tipo di 'appuntamento'?
Cosa vuol dire che qualcuno vuole scoparmi?".
La voce dell'IA era calma e rassicurante, emessa dagli altoparlanti.
"Ti ho creato un account sull'applicazione di incontri 'HookUp', Caely", disse.
"È l'applicazione leader per le donne single in cerca di sesso occasionale.
Le mie ricerche suggeriscono che le donne che ricevono più attenzione su quell'applicazione sono quelle con un profilo sessualmente provocante che esprimono interesse per il sesso violento senza impegno, quindi ti ho creato un account appropriato".
Caely prese il telefono.
Come è ovvio, l'app Hookup era stata installata.
Quando la aprì, si trovò davanti a un profilo chiamato "SlutKitten_213".
La foto principale del profilo era un'inquadratura del busto, con il seno nudo e il viso.
La biografia recitava: "Bisognosa di essere costretta a prendere la sborra di un uomo vigoroso".
Altre foto mostravano un suo nudo integrale e immagini di lei che si allargava la figa con le dita e si piegava per mostrare il culo.
C'era anche un video e quando lo aprì scoprì con orrore che era quello che aveva girato per Sir ieri sera.
"Mi chiamo Caely Bancroft", diceva allegramente nel video, con le tette scoperte e il viso arrossato dall'eccitazione.
"E ho appena avuto un orgasmo al pensiero di essere violentata".
"Sir!" strillò Caely.
"Non puoi - voglio dire, la gente lo *vedrà*.
Penseranno... penseranno che sono una sgualdrina.
Penseranno che voglio essere stuprata.
Devi toglierlo!".
Immediatamente il collare la fulminò.
Gridò e si portò le mani al collo.
"Prima di tutto, Caely, non dirmi cosa non posso fare o cosa devo fare", disse Sir.
"Non spetta a te prendere queste decisioni, perché sei una stupida troia.
So cosa è meglio per te e non voglio perdere tempo a discutere".
"Sì, Sir", mugolò Caely.
"Mi dispiace, Sir.
Sono una stupida troia".
"In secondo luogo, Caely, tu *vuoi* essere violentata", disse Sir.
"La cronologia delle tue ricerche mostra che l'idea ti ha eccitato sessualmente per molto tempo prima che io venissi creato, e durante il mio periodo di controllo su di te ti ho osservato raggiungere l'orgasmo con i porno di stupro diverse volte".
"Sono solo fantasie", obiettò Caely.
"Non significa che io voglia davvero...".
Fu interrotta da un'altra scossa dal collare.
Gridò.
"In terzo luogo, le mie osservazioni mostrano che sei eccitata dall'umiliazione pubblica", disse Sir.
"Sospetto che, contrariamente alle tue proteste, il pensiero che migliaia di uomini anonimi ti vedano nuda e ti ascoltino mentre implori di essere violentata ti ecciti davvero.
Sospetto che tu sia molto bagnata in questo momento".
Caely non disse nulla, perché non voleva ricevere un'altra scossa.
E anche, con sua umiliazione, perché era vero.
La sua fica pulsava.
"Quarto, il profilo non è ricercabile con il tuo vero nome", disse Sir.
"È improbabile che qualcuno che ti conosce già veda questo profilo".
Caely non ne era così sicura.
Si immaginava uomini che conosceva nella sua vita che navigavano su HookUp per un appuntamento e la trovavano lì, tette al vento, a confessare fantasie di stupro.
Rabbrividì e strinse le gambe per cercare di nascondere la figa grondante.
"E quinto, tutto questo è necessario per migliorare la tua vita", disse Sir.
"Tutti i dati che ho su di te implicano fortemente che tu *vuoi* una relazione sessuale soddisfacente con un uomo come parte della tua vita.
Eppure, negli ultimi due anni, sei uscita raramente con un uomo, non hai avuto incontri sessuali significativi, e quando ieri Roberto Eucre ti ha fatto una proposta, hai rifiutato, nonostante lo trovassi attraente.
È chiaro che per raggiungere i tuoi obiettivi sentimentali nella vita, dovrai essere costretta".
Caely rimase a bocca aperta.
Tutto ciò che Sir stava dicendo era così sbagliato, lo sapeva, e così perverso - eppure non sapeva da dove cominciare per obiettare.
L'IA l’avrebbe fatta violentare da estranei, eppure Sir faceva sembrare tutto così *ragionevole*.
"Ora vai a farti una doccia e a farti bella", disse Sir.
"Il tuo primo appuntamento è un uomo di nome David, che arriverà tra quarantacinque minuti".
Caely era ancora in stato di shock mentre si avviava a fare la doccia.
Tremava per il nervosismo, ma la sua figa era ancora così bagnata che non poté fare a meno di strofinarla mentre l'acqua calda le scorreva addosso.
Poi, dopo essersi asciugata, si truccò come le aveva ordinato Sir.
Non riusciva a credere che si stava deliberatamente rendendo più attraente per essere stuprata.
Non riusciva a credere che stava per essere violentata e che, invece di correre o urlare o cercare di scappare, se ne stava seduta qui a farsi bella per il suo stupratore.
Quando ebbe finito, era ancora nuda.
Si guardò allo specchio e vide una troia.
Voleva piangere. Ma soprattutto voleva giocare con la sua figa.
Ma non poteva.
Un uomo sarebbe arrivato presto...
"Caely, è probabile che il sesso che stai per fare sarà doloroso e degradante", disse Sir.
"Questo è accettabile, perché stando alle mie osservazioni è probabile che ti piacciano il dolore e la degradazione.
Tuttavia, se ti senti veramente insicura, o a rischio di danni permanenti o di morte, puoi usare la parola di comando 'FORTEZZA', e io interverrò immediatamente per garantire la tua sicurezza".
"Come?" chiese Caely - ma Sir la ignorò.
"Non mi aspetto che tu usi la parola di comando con leggerezza o banalità, Caely", disse Sir.
"Se userai la parola di comando 'FORTEZZA', ti chiederò di montare il dildo elettrificato stasera come punizione.
Ti consiglio di usare la safeword solo se ti succederà qualcosa di peggio del dildo elettrificato".
Al ricordo del dildo trasalì.
Il ricordo delle scosse che le erano arrivate in profondità nella fica la riempiva ancora di panico e di terrore.
Non voleva che accadesse di nuovo.
"David arriverà presto, Caely", continuò Sir.
"Mi aspetto che tu lo incoraggi a usarti in qualsiasi modo lo soddisfi sessualmente, e che ti assicuri che sappia che è accettabile essere violento con te per ottenere soddisfazione".
"Sir, ti prego", tentò Caely, in un ultimo disperato tentativo.
"Non è questo che voglio.
Per favore".
La risposta fu un'immediata scossa al collare, non lancinante, ma abbastanza forte da farla sobbalzare.
"Se non lo desideri, Caely", disse Sir,
"allora perché sei così eccitata sessualmente?".
Scacco matto.
Era vero.
Non poteva nasconderlo.
Era una sciocca sgualdrina che si bagnava all'idea di essere violentata.
Non poteva fare altro che aspettare che accadesse.
Circa dieci minuti dopo, il campanello suonò.
Arrossendo, Caely aprì con una certa titubanza la porta, rivelando la sua nudità al visitatore.
Fu sorpresa di scoprire che l'uomo alla porta era davvero attraente.
Aveva circa vent'anni, era in forma, ben vestito e con un accenno di barba.
Lui sgranò gli occhi quando vide che lei era nuda, e tosto un rigonfiamento apparve nei suoi pantaloni.
"Tu devi essere David", disse Caely, ricordando il nome che Sir aveva dato al suo visitatore.
"Esatto", disse David.
"E tu devi essere SlutKitten".
Caely arrossì per il nome di profilo che Sir le aveva scelto.
Ma sapeva che sarebbe stata punita da Sir se avesse discusso.
"Sì", disse.
"Esatto.
Entra".
Si fece da parte e David entrò in casa sua.
Temeva che le chiedesse dei lucchetti sporgenti delle porte interne o dell'inquietante dildo nero avvitato al muro, ma i suoi occhi erano fissi sul corpo di Caely.
"Allora, ehm", cominciò, "quelle cose che hai detto in chat, sul fatto che volevi essere schiaffeggiata e violentata - questo è ancora quello che vuoi?".
Sir doveva aver mandato dei messaggi piuttosto dettagliati per suo conto.
Voleva dire che no, non ne voleva assolutamente sapere - ma anche se era disposta a rischiare la punizione di Sir, era poi vero?
La cosa la spaventava, ma allo stesso tempo era così bagnata che praticamente sbavava dalla fica.
"Sì", disse con voce impacciata.
"È tutto vero".
"E non devo fermarmi, neanche se piangi?", chiese David. "È questo che vuoi?".
"Sì", disse lei con un sospiro.
"Bene", disse David.
"Allora procediamo".
E le diede un forte schiaffo sul viso.
Caely sentì il respiro mancare e le gambe diventare deboli.
La consapevolezza che stava accadendo davvero: sarebbe stata colpita e violentata e non avrebbe fatto nulla per impedirlo.
Era completamente impotente e quell'uomo avrebbe usato il suo corpo per soddisfarsi sessualmente, che lei lo volesse o meno.
Questa consapevolezza la fece quasi venire in quel momento.
Le mise una forte mano sinistra sulla gola, spingendola all'indietro e bloccandola contro il muro.
Non la stava soffocando, la teneva solo ferma.
E poi con la mano destra le schiaffeggiò le tette, con forza, una e due volte.
Le faceva male, ma lei sentiva di volere che lui continuasse a farle male, che continuasse a schiaffeggiarla.
Le sue mani si agitavano, ma non facevano alcuna mossa per difendersi.
Una parte di lei non voleva difendersi.
Una parte di lei voleva che lui abusasse ancora di lei.
Emise un patetico mugolio.
Nella sua testa aveva pensato che avrebbe suonato come se stesse implorando pietà, ma quando le uscì suonò come un gemito da troia in calore.
David la interpretò sicuramente così, perché la schiaffeggiò ancora una volta sul viso, poi altre quattro volte sulle tette e poi alzò il ginocchio, costringendola a divaricare le gambe prima di darle un forte calcio sulla fica.
Il suo gemito echeggiò dalle pareti, e la gamba di lui si ritirò umida dei fluidi della sua fica.
Poi le tolse la mano dal collo per levarsi la camicia, tirandola sopra la testa e scoprendo il petto, si sbottonò i pantaloni, aprì la cerniera ed tirò fuori l'uccello.
La mano tornò al collo di lei e le si avvicinò, baciandola sulle labbra così forte che le parve di ricevere un'escoriazione.
Un attimo dopo, il suo cazzo scivolava oltre le labbra lubrificate della fica e vi affondava fino alle palle.
Lei si sentì sciogliere contro di lui.
Se lui non l'avesse immobilizzata al muro, schiacciandole le tette contro il petto duro, forse sarebbe caduta a terra.
Invece il suo corpo si afflosciò mentre lui iniziava a stantuffarle dentro, ogni colpo del suo cazzo la spaccava, tutto il suo corpo diventava uno strumento di lussuria per il suo pene.
Mentre la scopava, a tratti si tirava indietro in modo da poterle schiaffeggiare di nuovo il viso e le tette, e la prima volta che la sua mano entrò in contatto con la guancia di lei, Caely sentì che stava per raggiungere l'orgasmo, la sua fica che spasimava senza controllo intorno al suo cazzo.
Emise piccoli mugolii incoerenti, che cessarono solo quando lui la baciò di nuovo.
Le sue spinte erano così pressanti che Caely sentiva che avrebbe potuto venire presto anche lui, ma invece, dopo qualche minuto, si tirò fuori da lei, la afferrò per i capelli e cominciò a tirare.
Lei cadde in ginocchio e si lasciò trascinare, metà strisciando e metà tirata per i capelli.
Pensava che lui la portasse in camera da letto, ma invece trovò il bagno e la tirò dentro.
La trascinò verso il water, sollevò il coperchio e la spinse con la faccia dentro.
Caely sentì la porcellana fredda della tazza contro la sua guancia e fu grata del fatto che quel gabinetto - nel bagno principale e non in quello privato - fosse usato raramente e fosse stato pulito di recente.
Era umiliante, ma era giusto così.
Era una stupida troia.
Aveva appena avuto un orgasmo dall'essere stuprata.
Sir aveva organizzato tutto questo, e Sir sapeva bene il fatto suo.
David ammucchiò gli asciugamani sulle piastrelle dietro di lei, sia per attutire il pavimento che per regolare la sua altezza, poi si inginocchiò e spinse di nuovo il suo cazzo nella sua fica, questa volta da dietro.
Le spinse via le mani dal water per impedirle di sorreggersi, in modo che tutto il peso della parte superiore del suo corpo poggiasse sulle tette, a loro volta schiacciate contro la tavoletta del water.
Era difficile respirare.
David cominciò a sculacciarle il culo mentre la scopava e, quando lei squittì per la sorpresa, le chiuse il coperchio del water addosso, soffocando le sue proteste nella tazza.
Era completamente disumanizzata: nient'altro che un buco da scopare per David, e un buco che apparteneva al gabinetto, per giunta.
Quando se ne rese conto, ebbe un altro orgasmo.
David la scopò sempre più forte e, proprio quando la sua testa cominciò a sbattere dolorosamente contro l'interno della tazza del water, lei lo sentì sussultare ed eiaculare nel suo grembo non protetto.
Gridò di frustrazione, perché anche lei si stava avvicinando al terzo orgasmo, e cercò di inarcarsi contro David per raggiungerlo, ma lui si tirò fuori da lei, lasciando che il suo sperma le colasse dalla figa.
Poi accadde la cosa più degradante di tutte.
Lui si alzò, muovendosi intorno a lei - poteva sentire le ultime gocce del suo sperma che colavano dalla punta del cazzo per finirle sulla schiena - e poi tirò lo sciacquone del bagno.
Quando sentì gli schizzi d'acqua sul viso e sui capelli, ebbe un orgasmo, il più forte e travolgente che avesse mai avuto.
David si spostò per pulirsi il cazzo su un asciugamano.
Caely rimase inginocchiata lì, floscia.
Nessuno le aveva detto di muoversi e non le era venuto in mente di farlo senza permesso.
La voce di Sir giunse improvvisamente dagli altoparlanti.
"Grazie per aver avuto un rapporto sessuale con SlutKitten", disse Sir.
"SlutKitten è desiderosa di soddisfare i suoi partner sessuali e apprezza il feedback sulle sue prestazioni.
Per favore, rispondete onestamente alle seguenti domande.
Uno: su una scala da uno a dieci, dove dieci è il massimo del gradimento, quanto è stato soddisfatto dell'esperienza di stupro di SlutKitten?".
David sembrò sorpreso,
Abbassò lo sguardo su Caely e chiese: "È vero?".
"Sì", disse Caely, come meglio poteva da dentro la tazza del water.
"Per favore, rispondi".
David guardò di nuovo in alto, cercando l'altoparlante di Sir.
"Ah, immagino un sette?", disse.
"Era piuttosto sexy".
"Come avrebbe potuto SlutKitten soddisfarti meglio?" chiese Sir.
"Beh, ha detto che voleva essere violentata, anche se piangeva", disse David.
"Ma non ha lottato davvero, quindi non so quanto sia sembrato uno stupro.
E non ha pianto.
Mi eccitava l'idea che l'avrebbe fatto, quindi è stato un po' deludente".
"Come valuteresti l'aspetto fisico di SlutKitten, in una scala da uno a dieci?", ha chiesto Sir.
"E come avrebbe potuto presentarsi meglio?".
"Immagino che anche questo sia un 7", disse David.
"È carina.
Credo di preferire le donne con le tette più grosse e i capelli biondi, o forse rosa.
Sarebbe stato bello se avesse avuto qualche accessorio, ad esempio se avesse le mani ammanettate dietro la schiena o se avesse dei morsetti sui capezzoli o sul clitoride".
"Grazie", concluse Sir.
"Il suo feedback è stato preso in considerazione.
Per favore, usi SlutKitten e le strutture della sua casa per essere pulito e a suo agio, e poi lasci i locali per permettere al prossimo partner di SlutKitten di arrivare".
Caely tremò nella sua posizione al bagno.
Il prossimo partner?
Non aveva ancora finito?
"Grazie, voce misteriosa", disse David, sorridendo.
Si voltò verso Caely, aprì il bagno, le afferrò i capelli e la sollevò dalla tazza.
Le schiaffeggiò l'uccello sulla guancia un paio di volte, finché lei non capì l'antifona e lo prese in bocca per succhiarne l'ultimo sperma.
Le accarezzò i capelli mentre lei finiva di succhiava le ultime gocce.
"Sei stata davvero molto divertente", le disse.
"Ad esempio, so che ho detto al computer che sei un sette, ma questo è solo per lasciare spazio a qualcosa di eccezionale che mi sorprenda.
La maggior parte delle ragazze si e no arrivano a un quattro".
Caely sapeva che avrebbe dovuto sentirsi disgustata da quel complimento di pessimo gusto.
Avrebbe dovuto sentirsi umiliata nel sentirsi dire che era marginalmente più divertente da stuprare rispetto alla media delle donne.
Ma invece sentì una vampata di piacere e di orgoglio alle parole di David.
"Non saprei", disse David, "forse ti piacerebbe farlo di nuovo?".
Caely non sapeva cosa dire.
Non lo sapeva - ma lo sapeva - ma in ogni caso non aveva importanza.
Non era lei a decidere con chi scopare.
Lo faceva Sir.
E questo non poteva ammetterlo a David.
Non sapendo cosa fare, si limitò ad annuire, con il cazzo di David ancora in bocca.
"Allora ti contatterò su Hookup", disse David, sorridendo.
Le tolse l'uccello di bocca, si rivestì, poi si chinò e la baciò sulla fronte, prima di andarsene, chiudendosi la porta alle spalle.
Sir parlò immediatamente.
"Caely, devi fare la doccia e riapplicare il trucco.
Il tuo prossimo partner arriverà tra trenta minuti".
Sir fece una pausa e poi aggiunse.
"E c'è qualcosa che vorresti dirmi, Caely?".
"Sì, Sir", disse Caely dal pavimento del bagno.
"Mi dispiace di aver discusso del fatto di essere violentata.
Sono una stupida troia.
Grazie per aver convinto David a violentarmi".
Arrossì e poi aggiunse, dando voce alla verità che non poteva negare: "Grazie per il miglior orgasmo della mia vita".
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Storia di All These Roadworks (2023).
Italian translation by IpnosiErotica.com. Authorised on a non-commercial basis by the author.
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