bzzt bzzt bzzt La sveglia del telefono squillò, destandomi dal mio torpore. Mi alzai, sentendomi un po' intontita, abituata a svegliarmi più tardi - Mi devi proprio un favore grosso Hailey!
Mentre mi svegliavo lavandomi la faccia, guardandomi allo specchio notai che i miei capezzoli erano duri e sporgevano attraverso la maglietta, insieme a una macchia umida sulle mutandine. Ancora una volta mi sono svegliata leggermente eccitata, quelle dannate storie mi stanno davvero dando alla testa, eh... I miei sogni stanno diventando piccanti, pensai ancora una volta, accantonando la cosa e continuando a prepararmi e a vestirmi come ogni altra mattina. Mentre indossavo i vestiti, notai che mi sembravano un po' più opprimenti del solito. Che strano, non ho nemmeno abbottonato la camicia fino in cima eppure mi sento... costretta? Era questa la parola che stavo cercando? Comunque sia, decisi di sbottonarne un paio. Ecco, così è molto meglio, guardandomi ancora una volta allo specchio. È un po' più scollata del solito, vero? Ma va bene, non c’è niente di male a mostrare un po' di più. In fondo è una bella sensazione. Sì, davvero. Dopo essermi tolta questo pensiero, andai al lavoro, molto prima del solito, grazie a Hailey. Mentre andavo, un refolo di vento mi ricordò le mie mutandine umide! Me ne ero quasi dimenticata, pensai di tornare indietro per cambiarle. Ma perché? Tanto si bagneranno di nuovo. Sì, è vero, pensai, e scacciai ogni altra preoccupazione.
Dopo un breve tragitto, arrivai in ufficio e mi diressi verso la mia postazione, mi sistemai e accesi il computer. In quella Hailey varcò la porta. Mi fece un cenno con la mano prima di affrettarsi nella mia direzione. Appena girato l'angolo, si arrestò d’improvviso, i suoi occhi fissavano chiaramente il mio petto, con aria sorpresa.
"Nikki, ce l'hai fatta! E oggi sei proprio in forma", disse, fissando la mia scollatura. “Stai cercando di guadagnare punti con il capo o...?”, disse strizzandomi un occhiolino.
"Di cosa stai parlando Hailey? Sì, so che è un po' più scollata del solito, ma non ho secondi fini, lo giuro!". Dissi ridacchiando. A volte era così sciocca da pensare le cose più assurde. "Oggi mi sentivo solo più soffocata del solito, ecco tutto! Ora mostrami la mia metà del lavoro, se non ti dispiace!" - dissi, preparandomi alla galera che mi aspettava. Hailey mi porse una chiavetta USB.
"Ecco, questo è praticamente tutto. Qui trovi tutti i file e i rapporti che devono essere riscritti. E ancora una volta, grazie per l'aiuto!". Hailey disse, con le mani giunte in preghiera, ringraziandomi sinceramente per il mio aiuto. “Mi ci è voluta circa tutta la settimana per finirlo, quindi se lavoriamo rapidamente, ce la faremo in 10-15 ore”.
La guardai, sapendo benissimo che questo significava aggiungere più di 3 ore ai prossimi 5 giorni. Ecco svanire la possibilità di andare in palestra. E dormire. Caricai i dati sul computer. "Beh, se è così, cominciamo. Ma questo significa anche che devi viaggiare al 110% anche per tutto il resto, capito? Non voglio sentirmi dire che ho finito la mia parte e poi tu mi supplichi di aiutarti a concludere la tua, ok?". Le dissi con un sorriso teso.
"Sì, Nikki! Ho capito!", rispose lei facendo un piccolo inchino. Hailey non parla molto della sua vita privata, ma i piccoli manierismi che mette in mostra mostrano che è un po' una bambina. È proprio carina questa sua innocenza. Iniziammo a lavorarci entrambi, fino all'inizio del nostro turno, destreggiandoci tra i rapporti in corso e quelli che dovevamo recuperare.
Con il passare delle ore, entrai in modalità pilota automatico. Fare un lavoro noioso per così tanto tempo di solito mi fa questo effetto, ma è meglio così. Mi permette di far scorrere il tempo più velocemente e di ignorare la maggior parte delle distrazioni, come ogni volta che un collega passa di lì e mi guarda (cosa che oggi ho notato accadere molto più spesso del solito. Una ragazza non può mostrare un po' di scollatura senza essere vista come la pin up dell'ufficio? Dai...). Prima di rendermene conto, la giornata era quasi finita. Beh, più o meno, sapevo che dovevo rimanere almeno un'altra ora o giù di lì per recuperare tutto il lavoro di Hailey. Il pensiero mi rattristò un po', volevo davvero tornare a casa. Per fare cosa, esattamente? Leggere altre storie? Questo pensiero passeggero mi fece pensare al fine settimana. A come non avessi ancora raggiunto il nirvana, a come fossi stata praticamente fregata non una, ma due volte! Era così frustrante. E ora stavo scrivendo più lentamente! Molto più lentamente... ma perché... Fu allora che notai, con un leggero shock, perché stavo scrivendo più lentamente. La mia mano sinistra aveva smesso di scrivere e stava accarezzandomi il seno! Sentivo i miei capezzoli duri sporgere contro il reggiseno, a malapena visibili sotto la camicia. Che cosa mi sta succedendo? Mi concentrai di nuovo e riportai entrambe le mani sulla scrivania, pronta a continuare il rapporto. Mi bastava un'altra ora per fare progressi sufficienti a raggiungere la scadenza del fine settimana. Concentrati! Mentre continuavo a scrivere, la mia mente tornò al suo stato di pilota automatico. Bene! Quest'ultima ora volerà, speravo! Ma c'era qualcosa di strano. Perché stavo cliccando sui link? Dovrei scrivere, giusto? Dopo essermi contorta un po' sulla sedia, sentendo l'umidità tra le cosce, mi sono ripresa. Mi sono accorta di essere di nuovo nella pagina dell'autore, sotto l'elenco dei racconti di PitayaCat, alla ricerca di un altro racconto da leggere! Che mi succede? Chiusi rapidamente le schede e le finestre prima che qualcuno si accorgesse che stavo praticamente navigando nel porno sul computer dell'ufficio e tornai al rapporto. Non potevo più lasciarmi guidare dal pilota automatico! Sentii un gemito di disappunto sfuggirmi dalle labbra al pensiero, mentre mi accanivo quest'ultima mezz'ora, controllando maniacalmente ogni azione e movimento. Finalmente posso andare a casa! Mi alzai e presi la borsa, senza far caso alla macchia di umidità che avevo lasciato sulla sedia, e mi avviai, fermandomi da Hailey prima di uscire. “Ehi, oggi sono arrivata a un buon punto, come vanno le cose da te?”.
"Anch'io sto per chiudere! Di nuovo, grazie mille Nikki! Apprezzo veramente l'aiuto! Ci vediamo presto anche domani, ok?", chiese con un'espressione molto gentile. Notai che il suo sguardo indugiava di nuovo sul mio seno, ma non gli detti peso. Le faceva bene un piccolo spettacolo dopo tutto, con tutto lo stress che stava vivendo, anche se era autoinflitto.
“Sono felice di sentirtelo dire, e sì, ci vediamo domani presto, ciao Hailey!”. La salutai mentre mi dirigevo verso la macchina. Mi era rimasto davvero poco tempo per me stessa stasera. Fantastico, pensai. Pensavo che questa settimana sarebbe volata, ma con il fatto di essere sempre sovraeccitata a causa dell’orgasmo mancato (proprio come le ragazze delle storie), e con la mia modalità di pilota automatico che ne era compromessa, temevo che questa settimana sarebbe stata agonizzantemente lunga. Mentre guidavo verso casa, vidi un outlet in un centro commerciale e mi fermai. Non so perché, ma sentii il bisogno di entrare a dare un'occhiata. Dopo tutto, perché no? Se i miei vestiti attuali mi sembrano troppo ingombranti e scomodi, forse un cambio di guardaroba è quello che mi serve. Di certo renderebbe la mia settimana più tollerabile. Con questi pensieri, entrai nel parcheggio e mi concessi un po' di shopping.
* * *
Poco meno di un'ora dopo, uscivo con due shopper di abiti. All'inizio volevo provare abiti dall'aspetto più professionale, ma ogni volta che li indossavo mi sentivo così a disagio, come se mi sentissi soffocare! Ogni volta dovevo sbottonare troppi bottoni prima che la sensazione svanisse, e se dovevo farlo ogni volta, forse era meglio evitare i bottoni? Così finii per scegliere diversi top, maglie e vestiti più scollati, insieme ad altre gonne da aggiungere al mio guardaroba (e che erano decisamente più corte di quelle che avevo). Felice dei miei acquisti, mentre mi dirigevo verso il parcheggio, una luce rosa mi colpì. Ora che il sole stava tramontando, le luci dei negozi erano più evidenti, e così la luce rosa che proveniva dal sexy shop mi aveva colpito. Che coraggio, o che follia, avevano alcune persone a comprare giochi per adulti alla luce del giorno, in modo così sfacciato, come se si trattasse di un normale acquisto. Sex Toys... il pensiero mi riportò alla storia di ieri sera. Come Claire fosse stata programmata subliminalmente per acquistarli e usarli per allenare il suo corpo a essere pronto per il suo anonimo padrone. Claire aveva comprato di tutto, pinze per capezzoli, dildo, vibratori, perle anali, bavagli, tutto questo per assicurarsi che ogni buco fosse pronto, che ogni zona erogena fosse addestrata per essere il più sensibile possibile, per aiutarla a venire più facilmente, e nonostante questo non le era ancora concesso se non con il permesso esplicito. Il solo ricordo mi fece quasi perdere i sensi, strinsi le mutandine bagnate tra le gambe, al pensiero della tensione, del desiderio che provavo, sapendo che non posso venire. Perché non posso? Sì, perché non posso venire? cominciai a ragionare. Mi resi conto di quanto fosse strano che non potessi venire solo perché avevo letto qualche bella storia. Ci stavo rimuginando distrattamente, ma mi ripresi bruscamente quando il commesso del negozio mi augurò buon divertimento! Sbattei le palpebre un paio di volte e mi resi conto che non ero più nel parcheggio. Ero all'ingresso del negozio di giocattoli per adulti, con la mano alzata per salutare e nell'altra mano una borsa abbastanza voluminosa. Sbirciai dentro, e vidi che era piena di giocattoli per adulti. Morsetti per capezzoli, vibratori inseribili, dildo, in pratica tutto ciò che Claire aveva usato nel suo racconto. Mi prese un leggero panico. Quando li avevo comprati? Perché? Guardai ancora un po' i giocattoli, la mia immaginazione prese il sopravvento, pensando a quanto fossero piaciuti a Claire. Mi si velarono un po' gli occhi. Li hai presi per aiutarti a immergerti nella storia, ricordi? Sì, ora ricordo. Volevo davvero mettermi nei panni di Claire. È logico, mi dissi mentre tornavo a casa, guidando già senza nemmeno rendermene conto. Ma sapevo che era un po' inutile, la mia testardaggine si faceva avanti, ricordandomi che l'unico modo per vivere appieno l'esperienza era leggere l'ultimo capitolo. Dietro quel dannato paywall. No, mi rifiuto di pagare! Ci deve essere un'altra storia che lui (o lei, tecnicamente PitayaCat può essere l'uno o l'altro, ora che ci penso) ha pubblicato, magari una storia completa! Deve esserci e basta! Mi aggrappai a questa speranza mentre continuavo a guidare verso casa, ignara di quanto fossi bagnata per tutto il tragitto.
* * *
Finalmente a casa, lasciai gli shopper sul divano e mi spogliai. L'unica cosa che mi era rimasta addosso erano un paio di mutandine sporche, che a questo punto non mi infastidivano nemmeno più. Di solito mi mettevo una semplice maglietta, ma per qualche motivo mi sentivo bene così. Vidi che avevo poco più di un'ora al massimo prima di dover andare a letto, e guardai il mio computer. Non era più il fine settimana, e di solito non leggevo storie nei giorni feriali per evitare di far tardi. Ma anche il pensiero di un'altra notte con la mia frustrazione sessuale irrisolta mi faceva impazzire! Decisi di vedere se riuscivo a trovare il suo racconto più breve. Forse ne ha scritto uno con una risoluzione rapida, e quindi senza bisogno di nascondere il finale nel suo patreon! Forse... speriamo... per favore...", implorai dolcemente tra me e me mentre avviavo il pc e andavo direttamente alla sua pagina. Cercando di fare del mio meglio per ignorare i riassunti (per non essere trascinata in una storia lunga che mi tenesse sveglia tutta la notte!), passai in rassegna ogni storia cercando di trovare quella con il minor numero di capitoli o parole. Dopo un paio di minuti ne avevo trovata una! Erano solo due capitoli, non erano brevissimi, ma tutto sommato era sicuramente la sua storia più breve! Avevo deciso, beh, lo farò una volta letto il riassunto. L'ultima cosa di cui ho bisogno è leggere una storia breve che non mi prende e con la quale non verrò proprio perché non mi interessa la trama. Pare si tratti di una di quelle storie con induzione in cui lo scopo è ipnotizzare il lettore. So che di solito queste storie prevedono che il lettore raggiunga il proprio climax, speriamo anche questa sia così. Quando l'ho aperta, ho letto la solita clausola di esclusione di responsabilità in cima a queste storie particolari, che mi informava che mi avrebbe messo in trance, che dovevo essere comoda, in un'area privata, e che avrebbe potuto contenere comandi per spogliarmi (come se potessi spogliarmi ulteriormente!) e toccarmi. Sì, era proprio quello che stavo cercando! Di solito hanno un solo capitolo, forse il primo mi manda in trance e il secondo mi porta al tanto agognato orgasmo, e a svegliarmi dalla trance. Sì, dev'essere così, supposi, mentre le mie mani si stavano già immergendo nella mia fessura bisognosa, strofinandola dolcemente mentre iniziavo la storia. Quasi subito, però, mi chiese di astenermi dal toccarmi, a meno che non me lo ordinasse. Che dire, credo che avesse senso, la storia avrebbe funzionato solo se seguivo le istruzioni. Feci come mi aveva ordinato e, per il momento, misi le mani da parte, leggendo con attenzione, assicurandomi di rimanere completamente concentrata. L'ultima cosa che volevo fare era correre troppo, e perdere il trigger che di solito mi manda in trance, e rovinare la storia. L'induzione era piuttosto semplice, descriveva l'immagine vivida di una spirale con parole lampeggianti, così ben raccontata che sembrava di essere davvero lì. Girava e si contorceva, di tanto in tanto cambiava verso, entrava e usciva. Mi attirava, il testo sembrava scorrere via mentre leggevo perdendomi. PitayaCat è davvero bravo a far immergere il lettore in queste vicende, questo fu l'ultimo pensiero che mi passò per la testa mentre l'induzione descriveva uno schiocco di dita in modo così perfetto che mi parve di averlo sentito davvero. Poi fu l'oscurità.
Scrivi all'autrice