- Ma non avevi detto che non ci saresti più andata?
- Si, ma…
-
Si ma un cazzo! Ti ha chiamato e tu come una scema gli hai detto di si.
-
Un messaggio. Mi ha mandato un messaggio e…
-
Addirittura. Sei la sua sciacquetta, chissà quante ne ha, e tu a sbavargli dietro.
-
Almeno confessa che ti piace.
-
Figurati! potrebbe essere mio padre! Forse anche mio nonno!
-
Intanto lui schiocca le dita e tu ubbidisci come una brava cagnolina.
Serena aveva ragione e, sentirla pronunciare quella parole: “...Lui schiocca le dita e tu ubbidisci” la sua cespuglietta si era contratta fino a quasi farle male. Se avesse usato la parola schiava invece di cagnolina, probabilmente avrebbe avuto un orgasmo spontaneo.
Alice cercò di coprire il brivido di piacere con un respiro profondo. Era diventata esperta di respiri profondi e metodi di rilassamento e…
-
Ohoo… mi ascolti?
-
Eh? Si ti ascolto. Forse hai ragione. Non ci vado. Volevo solo essere gentile con lui, fargli un pò di compagnia…- Balbettò Alice
-
Seeeh… Ha parlato suor Alice…
-
Dai! Che male c’è? Saranno interessanti quei cazzoni che ci ronzano attorno, morti di figa. Almeno il signor Giulio siamo certi che non lo fa per…
-
Scoparti? Bhè su questo potrei darti ragione. Magari con una pillolina blu…
-
Ma che schifo smettila!- Alice bloccò l’amica prima che potesse dire altro.
-
Tanto lo so che poi ci vai. Ti conosco troppo bene.
-
N.. No. ho detto no, è no.- balbettò Alice poco convincente
<Ding!>
-
Fuffi… vieni dal padrone… Ti da anche il… biscottino. Hihihi….- ironizzò Serena con un fischietto di richiamo
-
Ti odio! Quanto mi dai sui nervi! Vado in bagno sennò…
-
Sennò se non gli rispondi entro cinque secondi ti sculaccia?
Alice si allontanò alzando il dito medio.
-
Devo andare. Mi ha chiesto se passo dal supermercato a prendergli delle cose.- Disse Alice ritornando dal bagno.
-
Addirittura! Gli fai pure la spesa? - commentò Serena.
-
Ok vieni anche tu così ci sganciamo in fretta. Giusto un saluto per portargli quattro cosa e poi ce ne andiamo.- Alice fece trasalire l’amica ritornando al tavolino del bar.
-
Che… Che onore! Mi porti a conoscere papino?-
-
È di strada… Ma tu, fare un piacere a una persona, mai? - Sbottò Alice incamminandosi verso la cassa per pagare la consumazione.
Alice non aveva ascoltato una parola di ciò che aveva detto Serena mentre camminavano tra il bar e casa sua. Troppo presa dall’ansia di rivederlo, di sentire le sue parole galanti d’altri tempi. Il modo in cui la chiamava signorina Alice, o schiava o Sandra.