Il mattino successivo chiedevo un suo consiglio per decidere come vestirmi.

“Sei sicuro? Non sembro un po’ troppo…” Puttana?... “troppo audace per l’ufficio? Ti prego, aiutami…” piagnucolai

“Forse hai ragione, Schiava Ipnotizzata. Prova con questo e questo.”

“Si, padrone…”

Era la quarta volta che mi faceva cambiare i vestiti, biancheria intima compresa. La prima e la seconda volta era stato eccitante. Spogliarsi e rivestirsi con quello che piaceva a lui. Guardarlo frugare tra le mie cose e scegliere felice come un bambino. Realizzai che essere nuda per lui era meno sexy ed eccitante che semivestita. Dovevo solo capire come mai, semivestita come piaceva a lui, mi facesse sentire più puttana che da nuda. Non che puttana fosse negativo, anzi, c’è stato un periodo, da giovane, in cui la consideravo una professione possibile.

“Aspetta ti aiuto.” si propose aiutandomi a spogliarmi, ma c’era qualcosa che bolliva in pentola. Lo sentivo. Perché mi aveva ipnotizzata? Non serviva.

Se non fosse stato per quello che aveva fatto la sera precedente dopo il film, avrei sinceramente interrotto questa commedia della schiava ipnotizzata.

A fine film, però mi sentivo terribilmente eccitata e non riuscivo a togliermi dalla testa il modo in cui mi aveva piacevolmente "svegliata" (per due volte) quella mattina.

Io nuda sul divano e lui sull'attenti già dall’inizio del film. Molto sull'attenti, però qualcosa non andava, sembrava freddo o impacciato così decisi di fare io la prima mossa, stuzzicandolo per un po', per poi rifiutarmi e… Bingo!

Una volta ipnotizzata mi aveva di nuovo chiesto se mi era piaciuto il film e cosa mi era piaciuto e, per aggiungere qualcosa di nuovo, gli avevo pure confessato che avevo trovato eccitante la presenza della cameriera nella scena finale, ma non aveva sortito un grande effetto, invece volle parlare ancora del reggicalze e delle scarpe della signora e delle mie, quindi ci lavorai sopra e funzionò. Posizione mucca in modalità masturbazione e sculacciate.

spank scene

Gioia! Poteva però mancare una sorpresa? Non mi venne dentro ma sul sedere e, indovinate un pò? Subito dopo si è messo a leccare, e leccare, finendo proprio lì, mentre mi teneva le natiche ancora arrossate ben aperte. Non era stato proprio come farsi leccare il pistillo, ma sentire la punta della lingua penetrarmi lì mentre mi toccavo col culo per aria, era stato molto, molto interessante, per non parlare del fatto che ora sapevo una cosa in più sul mio timido maritino, allungando la lista. Ipnotizzarla, fetish per piedi e scarpe, biancheria intima, pioggia bianca e… leccarmi il culo… il buco del culo. Anche dentro! Ah! e… non voleva avvelenarmi con il gas nel sonno.

Poi arrivò il pensierino della buonanotte:

"Schiava ipnotizzata, da domani, ti sentirai indecisa su cosa indossare e mi chiederai di aiutarti. Non saprai semplicemente decidere da sola. Ora dormi, schiava ipnotizzata… dormi…"

“Guarda, schiava. Fanno sexy anche me, non trovi?” ritornai bruscamente sulla terra. Quello che vidi fu molto più ipnotico del metronomo sparaflesciante del terapista.

"S… Si, padrone." Risposi oramai in modo automatico.

Aveva indossato le mie mutandine rosa e si accarezzava la sagoma salsicciosa del suo pene. Lo spettacolo era leggermente scioccante, specialmente per le palle pelosette che debordavano. Si guardava allo specchio compiaciuto. Girandosi, il rosa donava molto al suo sedere, e non potei fare a meno di notare che gli stavano quasi larghe.

Cazzo! Ho il culo più grosso del suo

"Senti come è liscio e sexy, mi piace toccarlo con le tue mutandine addosso, anche se preferisco quelle nere che avevi la settimana scorsa" confessò prendendomi la mano e portandola a toccare la sua erezione.

Preferisci? Le mutande anti stupro di quando ho le mie cose?

Non ebbi il tempo di immaginarmelo, perché, con mani sicure le prese dal cassetto e un attimo dopo se le era già indossate.

Effettivamente erano più contenitive e si guardava con orgoglio sorridendo.

"Fissami negli occhi, schiava ipnotizzata. Oggi comprerai altre mutandine come queste ma rosa e mi convincerai che sono giuste per me, perché mi fanno un po' gay, e voi donne trovate sexy i gay, non è vero?"

Si, è vero ma… i gay degli altri! Non il proprio marito gay!

"Si, padrone… rosa… i gay sono sexy." Risposi allibita. Visualizzando la lista sulla lavagna ed accodando in caratteri cubitali, GAY.

In ufficio ero irrequieta. Il filo interdentale che mio marito-moglie aveva scelto, mi segava il culo senza darmi tregua.

Avevo delle mutande di scorta per le emergenza, ma erano del modello… GAY.

Non proprio, Alice. Sono nere non rosa, quindi solo gay, e non GAY.

E poi c’era la possibilità che le avesse indossate. Il suo cazzo ci si era allungato dentro? Toccandosi e ripetendo Quanto sono gay… quanto sono gay… Le aveva messe da lavare dopo?

Durante la riunione, non riuscivo a concentrarmi. Il mio collega spiegava il progetto camminando avanti e indietro al tabellone, e io riuscivo solo a domandarmi se anche lui era uscito di casa indossando le mutande di sua moglie, come aveva fatto Paolo. All'improvviso ripensai a come mi aveva leccata e dove! Stava pensando ad un… uomo? Mi mossi sulla sedia ringraziando il filo interdentale che, se non altro, mi aiutava a distrarmi dalla mia paranoia.

 

 

Storia di Alice
Scrivimi
Profilo Fetlife

Alcuni contenuti sono ipnotici, abilitali nelle impostazioni

ipnosieroticaheader