Alice restò in silenzio per più di un minuto dopo aver ascoltato il discorso del signor Giulio.
Aveva fatto questo discorso anche a Sandra? Le aveva chiesto se era disposta a lasciare che lui la portasse ad un livello più profondo di ipnosi? Le aveva spiegato che, in certe occasioni, lei sarebbe diventata sua schiava e lui il suo Maestro? Che non sarebbe stata capace di resistere ai suoi comandi e che l’uso di certe frasi o parole avrebbero provocato in lei delle reazioni inconsce e, a volte, la totale obbedienza?
Alice credeva di aver fatto una domanda frutto di qualche film o fumetto dove l’ipnotizzatore può far fare cose al soggetto facendo leva sul suo inconscio. Distorcendo la sua percezione della realtà fino a far credere al soggetto che è perfettamente normale eseguire gli ordini impartiti, o addirittura, provare piacere nell’ubbidire.
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Può fare male? - Domandò aggiungendo ingenuità alla ingenuità già dimostrata.
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Fisicamente? Un po’, ma non c’è una parte di dolore anche nell’avere i capezzoli stretti da una molletta? - domandò con estrema naturalezza
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Si. da un lato è doloroso, ma…-
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Può far male mentalmente? Un po’. - la interruppe continuando l'analisi alla domanda - Potrebbe scoprire cose che il suo inconscio le ha sempre nascosto. Cose che con gli anni ha nascosto.-
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In altri cassetti?-
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Molti cassetti e molte scatole ben nascosti.-
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O tutto o niente? Non è che si può fare solo una prova?- Chiese con aria ingenua mordendosi il labbro.
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Lei potrà chiedere di smettere quando vuole, signorina. Così come potrà chiedere di più… e di più.- concluse gesticolando, come stesse entrando nel personaggio di Mister Magic.
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Capisco…- temporeggiò sentendosi in trappola.
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Sarei felice se lei mi permettesse di vivere l’illusione di avere ancora con me Sandra. Le garantisco che lei le consiglierebbe di farlo.- Aggiunse facendo leva sul suo romanticismo
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Quindi non ho scelta. In qualche modo dovrà ripagarmi.- sbottò simulando una risatina ironica e forzata.
Che altro poteva fare? Dire “Si, voglio diventare tua schiava, Maestro”?
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Si prenda del tempo. Intanto io farei una doccia e magari lei può sistemare la spesa.-
Una tregua. Sembrava una soluzione accettabile. Alice fece per prendere le due buste ed avviarsi verso la cucina, ma il comando che oramai faceva parte del suo istinto la raggiunse e, si ritrovò bloccata nuovamente.
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Questo lo rimettiamo al suo posto per il momento.- Mormorò l’uomo avvicinandosi con il collare per rimetterglielo al collo.
Lo allacciò con calma, facendolo ruotare perché il grosso anello di metallo le cadesse proprio in mezzo ai seni. Poi le aprì un ulteriore bottone della camicetta portando alla luce la catenella di unione tra le pinzette. Le sistemò una ciocca di capelli davanti agli occhi e infine, con tutta calma, ritornò in camera da letto e prese della biancheria pulita per la doccia, ma non solo. Dopo averla ammirata per un lungo imbarazzante minuto, si inginocchiò davanti per toglierle le scarpe che Alice aveva scelto giocando con le cose di Sandra, in cambio di altre, dopo averle accostate al vestito color pesca che indossava per verificare l’abbinamento. L’operazione fu tutt'altro che frettolosa, dilungandosi in un leggero massaggio, per sbloccarla un attimo prima di eclissarsi in bagno.
Era un assaggio? Voleva che lei sapesse di cosa era capace? O era uno zuccherino per attirarla a provare dell’altro, sapendo quanto le piacesse essere controllata e trattata come una bambola.
Alice sentiva le mani muoversi quasi in modo automatico sistemando la spesa, mentre con la mente analizzava la proposta, cercando di valutare i pro ed i contro in modo logico, ma questa situazione era talmente straordinaria che sentì di non aver alcuna possibilità di prevedere come poteva andare a finire. Sarebbe diventata la sua amante? Una schiava sessuale che supplica per godere? Un daddy che l’avrebbe tenuta sulle ginocchia? Forse sculacciata quando disubbidiva? Un uomo a settant’anni funziona ancora? Una volta aveva letto che invecchiando non si smette mai di pensare al sesso ma, col passare del tempo, diventa più mentale e meno fisico. Le stava bene? Aveva fatto sesso solo con un ragazzo e tutto sommato non le era sembrato un gran chè. Il romanticismo del signor Giulio ed il modo calmo con cui procedeva erano di gran lunga più eccitanti. Sentiva l’attrazione aumentare verso di lui, le piaceva la sua compagnia, i suoi racconti, le sue mani amorevoli addosso, l’amore che trapelava quando Sandra si insinuava nei discorsi, ma sentiva come un allarme suonare in continuazione quando era con lui. Come qualcosa che cercava di metterla in guardia da sé stessa, o dalla terribile curiosità verso il potere ed il controllo che il Maestro emanava.
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Una falena ipnotizzata dalla luce - mormorò sentendosi esplodere dentro una gran voglia di toccarsi. Doveva resistere solo un altro po’ poi lui sarebbe uscito e l’avrebbe bloccata di nuovo, ancora ed ancora, impedendole di dare ascolto alla cattiva ragazza che viveva nella sua testa, nelle sue mani e tra le sue gambe.